THE BOYS - PARTE 1

 


The Boys - riflessioni parte 1  

Può essere che ci sia qualche spoiler qua e la, ma tanto qui si viene mica per leggere una recensione. Il web è pieno di recensioni. Ma allora perché state leggendo questo pezzo? Chi mai potrà rispondere a siffatta domanda? Comunque la serie (tratta da un fumetto) è tutt’altro che ribongia (come direbbero in Toscana); è entusiasmante come poche, almeno per il sottoscritto. The Boys offre una risposta molto realistica a un quesito molto semplice: se un individuo fosse dotato di super poteri o comunque se disponesse di un vantaggio rispetto ad altri “competitori” come si comporterebbe? In altre parole i nostri eroi chi sono veramente? Per gli autori, se qualcuno è fonte di ispirazione per la vostra esistenza è meglio che non lo conosciate fuori dal contesto in cui vi ha emozionato. Nel mio caso inizio a pensare che forse sarà meglio non incontrare mai Beethoven, Bach e un migliaio di altri musicisti. Per lo stesso motivo vi si (s)consiglia vivamente “tu chiamami Peter” sulla (presunta) vita privata di Peter Sellers, forse il mio attore preferito assieme ad un mio conoscente che a scuola simulava infortuni e mal di testa in maniera incredibile. 

The Boys è un prodotto di finzione che offre una precisa prospettiva al quesito sopra indicato. Se considerassimo solo questo fumetto/serie per rispondere, si dovrebbe giungere alla conclusione che tutti quelli che prevalgono in qualche campo (perché più dotati dal punto di vista fisico o mentale oppure perché dispongono di maggiori disponibilità economiche) se ne approfitteranno sempre dei più deboli per un tornaconto personale. E infatti gli autori hanno ragione. Non c’è dubbio che in un contesto globale rispetto alla collettività le élite mondiali si comportano come Patriota e la Vought American, che è la multinazionale che rappresenta. 

  La Vought American è un’azienda che per far massimizzare il profitto degli azionisti cerca di gestire meglio che può il gruppo di Super più famoso della Terra, i Sette. Di conseguenza maschera tutte le loro continue magagne e li fa apparire come dei paladini del bene: per ottenere il massimo in termini di marketing pubblicitario li costringe pure a interpretare loro stessi in film che a confronto rimane un’opera da dilettanti il libro illustrato “Una storia Italiana” distribuito dai Club Forza Italia nel 2001 in tutta la nazione, isole comprese.

    Davanti alle telecamere i Sette danno l’impressione di essere degli sportivi professionisti: nelle pompose e inutili interviste così come durante i retorici discorsi tenuti da un palco dimostrano di collaborare con tutta la squadra, (insomma “volemose bene”). I Sette sono tutti “natiche e t-shirt” (questa battuta non “arriva” subito, è quasi metafisica), sono sorridenti, grandi “amiconi” e si dichiarano sempre pronti a morire per il popolo americano. Ma spenti i riflettori si trasformano in modo davvero sinistro. In questo senso la scena del tentativo di salvataggio dei passeggeri di un aereo e la successiva intervista di Patriota rappresentano al meglio chi sono davvero. I componenti mEschili (un neologismo, un incrocio tra meschini e maschili) sono dei maniaci stressati, complessati, permalosi, frustrati, nervosi e sono tutto tranne che difensori dei deboli; sono così presi da loro stessi che addirittura a volte ammazzano la gente innocente senza nemmeno accorgersene. Patriota, il capo dei Sette, estremizza più degli altri queste caratteristiche, una sorta di eroe Trumpiano molto più suscettibile di GodZilla. Degni di nota pure gli spregevoli A-Train (che fa di tutto per mantenere le proprie prestazioni sopra la media condizione necessaria per rimanere nei Sette) e Translucent che però purtroppo avrà vita breve: oltre a essere invulnerabile possiede il dono della invisibilità. Cosa pensate che faccia un esemplare maschile della nostra specie con questo potere? Se siete dei maschietti potete rispondervi da soli, ma anche se siete delle femmine...


 La bella Starlight è praticamente l’unica che vuole davvero combattere il crimine perché Queen Maeve, l’altra eroina del gruppo, è ormai del tutto disillusa. La ragazza entra nella squadra Vought perché uno di loro, Fiaccola, si è ritirato. Lei faceva parte della schiera di coloro che credono che i Sette sono i “buoni” ma subito capisce a sue spese chi sono veramente. Sicuramente spiazzata dalla realtà subisce impotente senza battere ciglio le avanche sessuali dello sciagurato collega Abisso. A poco a poco cerca di reagire e non potrebbe essere altrimenti ma non aspettatevi un “Andreuccio da Perugia 2.0”.






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